Artigiano, stilista made in Sicily

Eugenio Vazzano non si definisce uno stilista, piuttosto un artigiano, ed il suo approccio alla moda ha un non so che di... filosofico. Il suo marchio? Un sole tentacolare, un sole che si rinnova a ogni alba e che contrasta l’ombra e soprattutto il sole della Sicilia. 

Eugenio Vazzano è innanzitutto siciliano e non a caso i suoi abiti e tutta la sua produzione tessile è etichettata “Made in Sicilia”, non solo perché sono la sintesi tra l’antico artigianato siciliano e l’innovazione internazionale, ma anche perché – come ci dice Eugenio – Io vivo in una parte della Sicilia che è abbandonata ed arrabbiata e questo è il mio modo per portare avanti il meglio di questa terra. «Con il marchio generico Made in Italy – continua – i prodotti non vengono identificati, indicando Made in Sicilia, invece, si cattura l’attenzione della gente ed è più facile ricordarsi del nostro prodotto». Eugenio è stato a New York per presentare la sua nuova collezione da Takashimaya sulla Fifth Avenue e per due mesi le sue “Cose” avranno una vetrina particolare all’interno del negozio. 

Il nostro stilista-artigiano è nato a Melilli, un paese del ragusano – “Ultimo di sette figli” – ci dice –. «Melilli è l’ultimo pezzo di vera Sicilia ancora rimasto ed è stato per me il padre da rinnegare prima di potere essere amato. Sono cresciuto curioso del tempo e dello spazio e a quattordici anni sono sbarcato nel sogno degli italiani: gli Stati Uniti. Qui ho studiato arte e per mantenermi ho fatto un po’ di tutto. Ho lavorato nelle piantagioni di tabacco, ho fatto il pescivendolo, il fruttivendolo.

Poi sono andato a studiare a Firenze, all’Accademia Americana d'Arte e ho cominciato a lavorare in una boutique prestigiosa della città. Dopo poco tempo sono diventato il responsabile di un nuovo negozio. Nonostante la mia posizione, ancora non mi sento appagato e decido di viaggiare e dopo Parigi, Milano, Miami, scopro a Taormina la mia vera passione: recupero i pezzetti di tessuto di un campionario e comincio ad assemblarli seguendo le mie visioni.

È una sorta di rivelazione e decido che è il momento di provare a tornare a Melilli e portare qui tutto quello che ho visto e imparato. Ora vivo e lavoro a Melilli. Ho realizzato il mio sogno. Rivendicare le mie radici, fare qualcosa per il mio paese, dare lavoro alla mia gente. Che sarà sempre più felice di contribuire a creare qualcosa di speciale e di siglarlo con un'etichetta unica: “Eugenio Vazzano. Fatto in Sicilia”».

Eugenio ha fondato la sua azienda nel 1992 ed ha undici dipendenti, da tre anni è anche sul mercato newyorkese ed il suo referente principale è Takashimaya. Le collezioni di Eugenio Vazzano raccontano la Sicilia attraverso pezzi unici adatti per ogni occasione. I tessuti usati nelle creazioni sono ricercati e costruiti personalmente da lui perseguendo la filosofia del recupero “ri-creativo”, secondo cui il più piccolo ritaglio di stoffa diventa indispensabile per un nuovo mosaico.
L’idea del recupero è sostanziale nella tradizione siciliana, un esempio ne sono “le frazzate ericine”, pezze di stoffe lavorate con la tecnica del patchwork che venivano date in dote alla nubende per proteggere i materassi, oggi spiritosi tappeti. «Ho sempre visto cucire mia madre – spiega - che era sarta, e cercava le pezze giuste per le toppe, le riciclava.
A questo concetto sono affezionato e l’ho trasferito nelle mie collezioni». Singolari anche i colori “chiesti in prestito” alla natura e alla cultura siciliana: nero Etna, nero lutto di vedova, verde agrumi, bianco salina, beige pietra tufacea, rosso “astratto” di pomodoro, blu Megara Ibla.